Dall’autore: Afghanistan CameraOscura


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Afghanistan CameraOscura  di Kash Gabriele Torsello  | 320 Pagine | 180 Fotografie | 
ISBN 9788890617300 | KASH GT 2011

Dall’autore
Come in fotografia, la carta è impressionata dal fascio di luce che proietta il negativo della pellicola, rimanendo bianca e pulita come se lo fosse sempre stata, fino a quando la stessa carta è immersa in un bagno di acidi che sviluppano e trasformano il bianco in toni di grigio o di nero, fino a quando non appare una forma chiara e ben visibile. A quel punto la carta viene tolta dall’acido e trasferita in un bagno d’arresto che impedirà allo sviluppo di oltrepassare il processo di rivelazione dell’immagine, bloccandola nelle sue tonalità più definite e leggibili. Infine, è immersa nella soluzione di fissaggio per stabilizzare la reazione delle emulsioni e permettere alle figure impresse di essere osservate e analizzate al di fuori della camera oscura.

La pellicola del pensiero è un magazzino con tanti archivi che si riempiono e si svuotano per essere riempiti nuovamente con nuove impressioni, ricordi e sensazioni. Ciò che si toglie dagli archivi – per far posto al nuovo – cade nel profondo della dimenticanza, nei lati più oscuri e profondi della mente o fuoriesce dall’animo, dalla mente, dal pensiero, sotto forma di fotografia, di scrittura, di pittura, di musica, di comunicazione.
Il magazzino non è illimitato, può contenere solo un certo numero di archivi, e ogni archivio può contenere solo una certa quantità di memorie, di immagini riposte. Arriva un punto quando è tutto pieno, non c’è più spazio e allora, per non perdere ciò che si ha, si crea un filtro tra il pensiero, l’animo e il mondo esterno. Un filtro che impedisce alle nuove azioni e alle nuove immagini, di essere archiviate e di muoversi naturalmente attraverso il corridoio del tempo. Viene così a mancare l’assimilazione del contenuto, e nel magazzino della mente, del pensiero, dell’animo si continua a vivere nel tempo delle azioni e delle visioni che affollano i suoi archivi.

Sono passati quattro anni dal mio sequestro in Afghanistan, e nulla è mai stato conosciuto riguardo ai motivi e ai mandanti del rapimento. Molto, invece, è stato detto e scritto senza rivelare alcuna verità completa e conclusiva. C’è persino chi ha dichiarato pubblicamente che per il mio rilascio sia stato pagato un riscatto di due milioni di euro e, nonostante ciò, la verità ha continuato a restare sfuggente, inesplorata, come se dovesse essere dimenticata ancor prima di essere conosciuta.

Per molto tempo ho evitato di entrare in camera oscura, perchè sin dal 12 ottobre del 2006, il giorno del sequestro, vedevo nei miei pensieri la figura latente dell’uomo che contribuì a tracciare il percorso della mia cattura.
Quell’uomo non era solo un individuo ma anche un membro esecutivo di un gruppo di persone più esteso, alcune delle quali, ben conosciute. Persone che spesso si presentano, pubblicamente, come nemici dell’abuso e della violenza.
E’ stato questo atteggiamento contraddittorio che mi ha portato a tacere, sino ad ora: a pensare, a riflettere e a ricercare le prove per cambiare il volto di quella figura o per rafforzarla.

Il libro permette di liberarmi da ciò che ha continuato a mantenermi incatenato a quel tempo, di liberarmi dal peso che mi ha impedito di correre, di liberarmi dal buio che non mi ha permesso di leggerti la risposta e, finalmente, mi permette di raccontarti l’Afghanistan…

Un racconto di esperienze vissute, per lasciarti l’occasione di ripercorrere i miei viaggi in terra afghana e ascoltare, valutare e commentare con i tuoi pensieri.

Illustrerò l’Afghanistan evitando, per quanto mi sarà possibile, di commentare e di esprimere un’opinione personale riguardo ai luoghi che visito, alle persone che incontro e alle situazioni che vivo, perché il libro non è un romanzo, né intende esserlo. E’ strutturato sotto forma di raccolta cronologica di fatti realmente accaduti. Inizierò a descrivere il primo viaggio in quelle regioni nel 2001, quando per circa un mese ho frequentato l’ambasciata dei Taliban, poi illustrerò il secondo, nel 2005, con una serie di immagini da Kabul al Badakhshan, Khost e Kandahar, e infine il terzo, nel 2006, con la testimonianza su ciò che ho vissuto prima, durante e dopo il sequestro.

© Kash Gabriele Torsello

Afghanistan CameraOscura  di Kash Gabriele Torsello  | 320 Pagine | 180 Fotografie | 
ISBN 9788890617300 | KASH GT 2011

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